In questo articolo scoprirai i due strumenti principali che usano i potenti del mondo per manipolarci e farci una manipolazione mentale…
Oramai lo sanno tutti ! La specie a cui noi tutti apparteniamo è quella dell’Homo sapiens. Questa specie non solo discende dalle scimmie, addirittura nelle nostre cellule ci sono tracce che non lasciano dubbi: l’Homo è una scimmia facile a subire una manipolazione mentale. Infatti, mia nonna lo diceva spesso: “non scimmiottare quello che fanno gli altri!”. Il termine allude a quando si imitano gli atteggiamenti altrui, si dice che si “scimmiotta”. In base a nuove ricerche, le scimmie, infatti, sarebbero capaci addirittura di imitare l’espressione facciale di chi gli sta di fronte.
La grande manipolazione
Ma perché vi racconto tutto questo? Il motivo è semplice: vorrei cercare di farvi riflettere su come PAURA ed EMULAZIONE possono rendere l’essere umano condizionato e condizionabile da chi ha tutto l’interesse di rendere l’umanità prevedibile e manipolabile.
La storia delle “scimmie e le banane” è un esempio molto calzante di ciò che sto dicendo.
L’esperimento delle scimmie e le banane
La storia, a quanto pare un po’ romanzata, è tratta dalla ricerca di G.R. Stephenson sulle scimmie Rhesus maschi e femmine per verificare la capacità del condizionamento collettivo.
Lo sperimentatore, chiuse in una gabbia 5 scimmie. Nella gabbia venne appoggiata una scala e sopra di essa mise delle banane in modo che possano essere raggiunte facilmente dalle scimmie (Fig.1).
Non appena le 5 scimmie si trovarono nella gabbia insieme alla scala e alle banane, ovviamente una delle scimmie si arrampicò sulla scala per cercare di mangiare una banana.
Fig. 1
A questo punto però, prima che la scimmia raggiunse il frutto, sia la scimmia sulla scala, sia le altre, vennero spruzzate con un getto di acqua ghiacciata che le fece impaurire (fig. 2). La scimmia che si trovava sulla scala, infreddolita tornò a terra senza mangiare neppure una banana.
Fig. 2
Da lì a poco una seconda scimmia provò a raggiungere le banane, ma anche lei venne spruzzata con acqua gelata, così come le altre quattro a terra.
La procedura venne ripetuta ogni volta che una scimmia provava a raggiungere la banana, fino a quando nessuna delle 5 scimmie tentò di afferrare più il frutto (Fig.3).
Fig. 3
A questo punto tutte le scimmie erano impaurite per le conseguenze che potevano subire non appena si fossero avvicinate al frutto. Proprio a questo punto lo sperimentatore cominciò a sostituire una delle scimmie con un’altra che era all’esterno della stanza e che non aveva assistito agli avvenimenti accaduti all’interno della stanza.
La nuova scimmia ignara di tutto provò immediatamente a salire sulla scala per raggiungere la banana, ma fu fermata dalle altre quattro scimmie e costretta con la forza a rinunciare al cibo (fig.4).
Ogni volta che la nuova scimmia provava nuovamente a risalire sulla scala venne sempre aggredita dalle altre.
A questo punto lo sperimentatore inserisce una seconda scimmia togliendo un’altra di quelle che avevano preso l’acqua ghiacciata. Anche in questo caso la scimmia nuova appena arrivata provò a raggiungere la banana ma fu bloccata dalle altre scimmie, compresa quella che non conosceva le reali motivazioni del divieto né aveva mai subito il getto d’acqua gelata.
La procedura di sostituzione delle scimmie continuò fino a quando nella stanza ci furono solo 5 scimmie completamente nuove rispetto alla situazione di partenza e nessuno di loro aveva mai preso l’acqua ghiacciata.
Malgrado ciò ogni volta che una scimmia nuova veniva introdotta nella stanza e provava a raggiungere il cibo, veniva sempre aggredita da tutte le altre scimmie malgrado non conoscessero la punizione originaria del getto d’acqua.
Questa è la dimostrazione di come una regola viene tramandata alla generazione successiva e come particolari comportamenti si possono consolidare e manifestare anche quando mancano le motivazioni reali.
La manipolazione dell’uomo scimmia
Che le scimmie si siano proprio comportate come nella storia non ne abbiamo la certezza, ma una cosa è certa: con gli esseri umani ha funzionato esattamente così!
Ci hanno infarciti di regole che non mettiamo più in discussione. Per pigrizia mentale o per paura di essere diversi dal “branco” e per il timore di essere giudicati ed emarginati. Tutto questo conformarsi immobilizza e trasforma l’essere umano in un automa che si adegua alla maggioranza senza domandarsi più nulla. Regole assurde, convinzioni, credenze, dogmi scientifici e religiosi. Persino le leggi ingiuste diventano “nostre” al punto di sostenerle, come le scimmiette della storia, con la forza e la violenza.
Penso che i tempi siano ormai maturi per avviarci a muovere i primi passi per riprenderci il potere che abbiamo e ricordarci chi veramente siamo.
Dovremmo al più presto risvegliarci dal letargo in cui viviamo e toglierci le “catene” della manipolazione. Liberarci dalle convenzioni, dai condizionamenti, dai dogmi, dalle certezze, dalle convinzioni e, con amore, allontanarci da tutto ciò che non ci rende liberi per salire su quella scala e… mangiare le banane.
Tratto da: libro di Paolo de Lorenzis “RIPROGRamati”